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Associazione culturale Barabàn

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Barabàn con Liliana Segre Stampa E-mail

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Ci sono momenti in cui non si può essere indifferenti. E' necessario schierarsi e noi stiamo con LILIANA SEGRE, ebrea, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz e oggetto, ogni giorno, di 200 messaggi razzisti sul web. E' grave che una parte del Senato si sia astenuta sull'istituzione di una Commissione sul tema del controllo dei fenomeni d'intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza proposta dalla Senatrice a vita.

Astenersi significa strizzare l'occhio a chi oggi inneggia al Duce, parla di patria e onore dimenticando che fu Mussolini a volere le leggi razziali, ad incarcerare gli oppositori politici, ad allearsi con i nazisti, a mandare a morire migliaia di ghiovani in Russia e in Albania, a tradire l'Italia.

"Perdere tempo a scrivere a un 90enne per augurarle la morte... Tanto c'è già la natura che ci pensa". È quanto dichiarato dalla senatrice a vita Liliana Segre a un seminario dell'università Iulm a Milano commentando gli insulti ricevuti dagli hater sui social nei mesi scorsi. "Sono odiatori seriali e vanno curati – ha proseguito Segre nel suo intervento dal palco dell'aula magna – io non perdono e non dimentico ma non sono capace di odiare, questi mi fanno pena". "I social? Faccio fatica già con il mio telefonino – ha concluso - di parole sul web non ne ho letta neanche una".

 

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