Il concerto
Le luci si spengono ed entrano in scena i musicisti: sullo schermo Luchino dal Verme, comandante della Divisione garibaldina "Gramsci", racconta quando i nazisti hanno invaso la sua casa a Torre degli Alberi (PV), distrutto la biblioteca e scritto su una finestra “Conte, sei un partigiano”. Luchino rievoca il suo viaggio verso casa, da “sbandato”, l’8 settembre 1943: “lì è cominciata la nostra Liberazione”. Barabàn attacca Bella ciao.
Inizia così Nessuno li aveva chiamati uno spettacolo moderno e di straordinaria efficacia dedicato al comandante partigiano Luchino dal Verme nome di battaglia "Maino", scomparso nel 2017.
Canzoni (Fischia il vento, Pietà l’è morta, Oltre il ponte, Eurialo e Niso, Die Moorsoldaten), melodie partigiane e immagini di grande forza evocativa si intrecciano ai racconti di “Maino”, di un superstite di Cefalonia, a immagini della Shoah, a letture di bellissime pagine di Italo Pietra sulla Resistenza in Oltrepo Pavese, il rastrellamento dell’autunno ‘44, gli attacchi sulla via Emilia.
Intenso il momento dedicato al dramma ebraico,
con i musicisti che eseguono una melodia yiddish mentre sullo schermo
scorrono le immagini della sinagoga di Berlino in fiamme.
Poi la narrazione si fa incalzante, vibrante. Le musiche prendono
vigore. Si ascoltano vibrate testimonianze di partigiani e staffette, passano
filmati dei “ribelli” in bianco e nero su arie della Resistenza suonate
da una suggestiva orchestra di ocarine. "Maino" rievoca l'arrivo in
montagna di medici, infermieri, operai, maniscalchi: "nessuno li aveva chiamati". Tutti diventarono
partigiani.
Un suono di campane a festa annuncia il 25 Aprile. Sullo schermo
scorrono le immagini dei camion partigiani che entrano a Milano tra ali
di folla che applaude. Si canta Bella ciao. E’ festa. E’ la Liberazione.
Il concerto si chiude sulle note di 14 Luglio, uno scatenato swing che accompagna le immagini di un 25 Aprile d’oggi, finalmente a colori.
Musicisti
Vincenzo Caglioti: organetto diatonico, voce
Aurelio Citelli: voce solista, tastiere, bouzouky
Giuliano Grasso: violino, ocarina, voce
Paolo Ronzio: chitarra, bouzouky, ocarina, voce
Alberto Rovelli: contrabbasso
Jacopo Soler: flauto, sax, voce
Testimoni (in video)
Luchino dal Verme "Maino"
Giorgio Strehler
Leo Valiani
Ando Gilardi
Antonietta Romano Bramo
Agide Sassi
Libero Traversa
regia e montaggio video
Aurelio Citelli

Recensioni
“Un inno alla Liberazione cantato dai sei musicisti polivalenti, rievocato dalle voci di reduci e superstiti, rafforzato dalla presenza di un pubblico numeroso e generoso di applausi. Questo è stato Venti5 d’Aprile... il pubblico ha gradito, lasciandosi prima emozionare dal racconto in bianco e nero nei giorni della lotta e poi, quando un suono di campane a festa ha annunciato il 25 Aprile e sullo schermo sono comparse le immagini dei camion partigiani all’arrivo a Milano tra ali di folla, lasciandosi contagiare dal ritmo festoso di Bella ciao. Le immagini sullo schermo acquistano finalmente i colori, la guerra partigiana è alle spalle, i Barabàn lasciano il palco, il pubblico applaude e ringrazia." La Provincia di Cremona, 2006
“Resistenza, Liberazione, antifascismo, memoria, lotta per la libertà, eroismo partigiano, costituzione democratica... Parole, parole, parole. Poi, una sera, arrivano i Barabàn, sei musicisti doc col pallino delle tradizioni vocali e della cultura popolare: tanta gente – giovani, giovanissimi, vecchi partigiani, donne, intere famiglie – si stringono nella Sala Consigliare, (strapiena all’inverosimile), e accade che all’improvviso le parole riacquistino un senso, ritrovano un “peso”, tornano ad essere vita, emozione, ideale. I Barabàn ci sanno fare. Hanno un loro “suono” e una particolare genuinità, sanno condire suoni, melodie vetuste con ingredienti elegantemente etno-folk, sono appassionati traghettatori della memoria orale. E sanno trascinare il pubblico.” Libertà, 2005
"Un toccante viaggio attraverso canti e canzoni, filmati di repertorio, musiche e stralci di interviste ad alcuni protagonisti della Resistenza. Sotto gli occhi del pubblico scorrono le immagini di un periodo storicamente devastante. ..Questo lungo lavoro di ricerca prende vita sul palco. E dietro a tutto questo ci sono loro, i Barabàn... " Il Punto, 2011
Concerto per le scuole
E’ disponibile un concerto didattico per le scuole, dedicato ai valori della Resistenza e della pace, realizzabile la mattina.
Scheda tecnica
Il concerto dura 90 minuti e si può realizzare in teatri, auditorium e spazi dotati di schermo cinematografico (o parete bianca) e luci. Barabàn dispone di impianto di sonorizzazione e sistema di proiezione (videoproiettore + Dvd player).
Per l’allestimento dello spettacolo occorrono:
- palco o pedana di m 6x8
- schermo cinematografico a fondo palco (minimo m 2,50 x 1,80)
- illuminazione (almeno 3.000 watt - fari bianchi)
- presa 220 volt di 3 Kw
- 4 sedie senza braccioli
E’ gradita la presenza di un light Director, due ore prima dell’inizio dello spettacolo, per concordare il piano luci.
Per spettacoli all’aperto si richiede il palco coperto.
Promozione
Per la promozione del concerto sono disponibili:
- programma del concerto e scheda di Barabàn
- foto dei musicisti
- DVD promo dello spettacolo
Booking
Barabàn
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ITALIA
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