Barabàn
bardentreffen_so_1411_thumb.jpgFra i più rappresentativi gruppi della scena folk italiana, apprezzato in Europa e America, Barabàn ha sviluppato un percorso che rivisita la tradizione musicale del nord Italia con un linguaggio e una sensibilità contemporanea. Nei quasi 40 anni di attività ha tenuto concerti a Londra, Montreal, Mosca, Roma, Milano, Bruxelles, Helsinky, Manchester, Norimberga, Torino, Barcellona, Genova, Berna, Oporto, Nancy, Zurigo, Innsbruck, York, Beverly, Venezia, Bridport.

Fondato a Milano nel 1982 da Vincenzo Caglioti, Aurelio Citelli, Giuliano Grasso e Guido Montaldo - fra i più attivi ricercatori e musicisti italiani - l’ensemble mescola melodie, lingue, ritmi e sonorità dell’Italia settentrionale, strumenti popolari e contemporanei, polifonie della pianura Padana, liriche contemporanee, canti arcaici dell’Appennino, musiche swing e dal sapore yiddish. Accurati raccoglitori, i musicisti di Barabàn hanno sviluppato un’originale sintesi musicale tra modelli della tradizione e gusto contemporaneo. Continua è la ricerca di un equilibrio tra la memoria, i linguaggi e le tematiche del presente.

Da sempre attento alle tematiche sociali e civili, più recentemente Barabàn si è dedicato all’interpretazione di brani composti da discendenti di immigrati italiani in Sud America e alla creazione di una nuova musica sperimentando l’incontro tra le liriche di scrittori contemporanei (Loi, Biamonti) e proprie composizioni in cui gli stili e le sonorità della musica di tradizione si aprono alla contaminazione multietnica.

Nel 1995 Barabàn ha partecipato al progetto Canti randagi. Canzoni di Fabrizio De André riproponendo Canzone del maggio.


Dalla metà degli anni Novanta ha allestito numerosi spettacoli tematici, alcuni dei quali a carattere multimediale.

Dal 1994 al 2011 ha rappresentato in oltre 300 località, in Italia e all'estero, il concerto La Notte di Betlemme. Nel gennaio 2009 lo spettacolo è stato acclamato a Mosca (Federazione Russa) dove Barabàn si è esibito nella Cathedral of the Immaculate Conception of The Blessed Virgin Marya.

Dal 2000 rappresenta in teatri e piazze italiani lo spettacolo Venti5 d'Aprile, dedicato alla Festa della Liberazione.

Dal 2006 rappresenta L’anello forte. La donna nei canti di Fabrizio De André, uno spaccato del mondo della donna riletto attraverso alcune canzoni di De André e una selezione di testimonianze raccolte da Nuto Revelli. Nel 2007 ha allestito lo spettacolo Voci di trincea. Echi della Grande guerra, con canti, musiche, immagini e testimonianze sul Primo conflitto mondiale. Nel 2008 ha rappresentato per la prima volta Suoni d'Acqua. Musiche, voci e visioni dalle terre del Po, performance multimediale dedicata alla cultura, le storie, l’ambiente e le genti dell'Italia settentrionale.

Nel 2009 ha partecipato a Canti randagi 2 riproponendo la canzone di De André Fiume Sand Creek in una versione multilingue che mescola il dialetto della bassa milanese all'arabo, all'esperanto e all'albanese. Nello stesso anno ha allestito gli spettacoli AlpMusic, dedicato ai riti, storie e tradizioni dell’arco alpino, e Cantico di Natale, un mix di canti e musiche natalizie della tradizione popolare europea.




Nel gennaio del 2010 ha rappresentato per la prima volta Il violino di Auschwitz, spettacolo multimediale dedicato alla Giornata della Memoria. Nel 2011, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia ha allestito il concerto "Belle e perdute. Canzoni per i 150 d'Italia", replicato in oltre venti località.

Dal dicembre 2012 Barabàn porta in scena Le Dodici Notti, spettacolo sul tempo "magico" che intercorre tra Natale ed Epifania.
Nel 2013 ha rappresentato il concerto multimediale AlpMusic  in più di dieci festival, in Italia e all'estero. In Novembre, in occasione dei 100 anni di Luchino dal Verme "Maino", comandante della Divisione "Gramsci", ha allestito la performance Nessuno li aveva chiamati. Concerto per Maino tenutasi a Zavattarello (PV) per Il segreto della vita. Omaggio ai 100 anni di Luchino dal Verme, ai saperi e alle memorie dell'Oltrepò pavese. Nello stesso mese ha portato in scena Voce al silenzio concerto con letture dedicato alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Il 2 e 3 agosto 2014, in occasione dei 100 anni della Grande Guerra, ha rappresentato in due piazze di Norimberga (Germania), nell'ambito di War and Peace: 39th Bardentreffen Festival, lo spettacolo Bella ciao!  Nell'estate 2014 ha tenuto lo spettacolo Balla, Italia! dedicato alla danza tradizionale italiana.


Nel 2015, in occasione del Centenario della Grande Guerra ha pubblicato il CD Voci di trincea tenendo concerti di presentazione in diverse località del nord Italia. Nel 2020 si è esibito a Milano nel corso dell'evento Voci della Memoria, organizzato dalla Fondazione Corriere della sera in occasione del Giorno della Memoria.


Negli oltre trent’anni di attività il gruppo ha tenuto più di 1400 concerti in Italia, Gran Bretagna, Canada, Federazione Russa, Francia, Finlandia, Spagna, Germania, Portogallo, Austria, Slovenia, Olanda, Belgio e Svizzera. Ha pubblicato sette album, un DVD. Suoi brani compaiono in numerose compilation edite in Italia, Germania, Gran Bretagna, Francia e Svizzera e sono stati utilizzati per sonorizzare videodocumentari, DVD e Cd Rom.

Barabàn è stato ospite in trasmissioni radiotelevisive in Europa, America e Oceania per RAI, BBC, RTO Radiotelevidenie Ostankino, Radio Melbourne, Goestele Radio, RTSI, ORF, RSR, Radio Canada, DRS, BRTN - De Nederlandése Radio, Antenne 2, Radio Popolare Milano, Tele Koper, Televisione Slovena.

Il termine Barabàn
Derivato dall’aramaico Bar abā, (figlio del maestro), Barabàn è un termine comune a tante lingue di origine indoeuropea. Parola onomatopeica (nei paesi slavi significa tamburo), nell’Italia settentrionale assume diversi significati: Barabba, vecchio, monello (barabin), sovversivo, ribelle, vagabondo. Nome di un famosa melodia popolare del XVI secolo (La Mantovana o Aria di Mantova) di probabile origine ebraica, è diventata molto famosa in Europa sia nella musica colta (dal Barabàn deriva il poema sinfonico La Moldava di Smetana che sembra conoscesse la versione svedese intitolata Ack, Värmeland) sia in quella popolare come nel repertorio dei violinisti dell’Appennino emiliano, e in Israele (Hatikvah).


Tournée, festival e rassegne

Folkest '84, Tour in Svizzera '85, 4° Barnbacher Folkfestival (A), Tour in Gran Bretagna '89, Sidmouth International Festival (GB), Tour in Russia '90 (Urss), Bridport Folk Festival (GB), Tour in Quebec '90 (CAN), Tour in Gran Bretagna '90, Tour in Belgio '92, 4° Festival Interceltico di Porto (P), Faenza Folk Festival (I), Hallein Folk Festival (A), Folkest '94 (A e SLO), Tour in Germania '94, Tour in Francia '95, Mediterranea '95 (I), Canti randagi (I), 9è Tradicionàrius (E), Festival di Villa Arconati '96 (I), 13° Folkermesse (I), Reincontres Internationales de Saint-Chartier '96 (F), Romaeuropa Festival '96 (I), Sete Sòis, Sete Luas '96 (P), Santarcangelo dei Teatri '98, Isola Folk '98 (I), Il Giardino della Musica (I), Etnosoi ! Festival  '98 (FIN), GardaDanza '99 (I), Dolcenera - Concerto per Fabrizio De André (I), Folkest '99, Suoni nel mondo (I), San Salvatore Folk Festival (CH), Le Vie dei Canti 2001 (I), Etetrad 2001 (I), Musica delle radici 2002 (I), Isola Folk 2003 (I), Concerto al Mazda Palace - Milano 2003 (I), Cantavalli 2004 (I), Appennino folk Festival 2004 (I), Folkermesse 2004 (I), Ande, bali e canti - 2005 (I), Forti in scena 2005 (I), Canti randagi - Vinadio 2005 (I), Gong 2005 - Torino (I), Le vie dei canti 2006 (I),Trad.it ! 2006 (NL), Forti in scena 2007 (I), Le vie della musica 2007 (I), 25° Cantamaggio - Morro d’Alba (I), Ascoltando il Natale 2007 (I), Forti in scena 2008 (I), Appennino Folk Festival (2008), ValTrompiaMusicArt 2008 (I), Zona libera. Eventi resistenti 2008 (I), La Grande Guerra - Milano (2008), Chantar l'uvern (2008), Italian Christmas Festival - Moscow 2009 (RUS), Etetrad 2009 (I), Negro Festival 2009 (I), Isolafolk 2009 (I), Tre giorni di musica popolare ad Acquarossa 2009 (CH), Canti randagi 2 2009 (I), Musica in Piazza Gramsci 2010 (I), Teatri in scena 2011 (I), Le Regioni dei Suoni 2011 (I), Altisonanze 2011 (I), Suoni e Voci d'Italia 2011(I), Fai il pieno di cultura 2011 (I), I cerchi del legno 2011 (I), Voces 2012 (I), Cascine aperte - Agricity 2012 (I),  Trentino Girofolk 2013 (I), Sestriere Film Festival 2013 (I), Suisse Mountain Festival 2013 (CH), Le scenès du Chapiteau (CH), Etètrad '13 (I), Il segreto della vita (I), 9° MonzaMontagna 2013 (I), 8° Festival LetterAltura 2014 (I), War and Peace: 39th Bardentreffen Festival in Nürnberg (D) 2014, Folkest 2015, Artinscena 2015 (I), Forti in scena 2015 (I), Folkermesse 2015 (I), Musica tradizionale e antica nelle cascine e nelle chiese rurali di Milano 2016 (I), Tracce nel Tempo 2016 (I), Voces 2016 (I), Sentinelle di pietra 2017 (I), Alpentöne International Festival 2017 (CH), Folk in Tour 2017 (I), Effetto Musica (2018), Alpi Sonanti (2018), XV° Musica al lavoro (2019), Voci della Memoria - Fondazione Corriere della sera (2020), Folkest 2020.

Musicisti
Vincenzo Caglioti: organetti diatonici, bandoneon, cori
Aurelio Citelli: voce solista, tastiere, bouzouky, ghironda
Giuliano Grasso: violino, ocarina, cori
Antonio Neglia: chitarre, mandoloncello, bouzouky, cori
Alberto Rovelli: contrabbasso
Maddalena Soler: voce solista, violino


Discografia
Voci di trincea (2015)
Venti5 d’Aprile (DVD, 2005)
Terre di passo  (2002)
La Santa Notte dell'Oriente (1996)
Live (1994)
Naquane (1990)
Il valzer dei disertori (987)
Musa di pelle, pinfio di legno nero... (1984)


Compilation
Bardentreffen 2014 (Heartmoon Records, 2014) - Germany
Canti randagi. Canzoni di Fabrizio De  André (Cose di Musica, 2010)
In Terra Zapatista (Radio Onda d’Urto, 2007)
Think global world Christmas (World Music Network, 2007) – United Kingdom
Tribù italiche: Lombardia (EDT, 2006)
Atlante di musica tradizionale. Italia 3 (Felmay, 2004)
Folk geneticamente modificato (Nuovi Equilibri, 2003)
A Musical Journey to Italy (WeltWunder Record, 2000) - Germany
Italy. Music Rough Guide (World Music Network, 2000) - United Kingdom
L'orizzonte e la memoria. Musiche da Santarcangelo dei Teatri (1999)
Choeurs des cinq continents. Le chant des peuples (Wagram Music, 1998) - France
Atlante di musica tradizionale. Italia 2 (Robi Droli, 1997)
World Christmas (AVC, 1997) - Switzerland
Italia mia. Tutte le più belle canzoni del mondo (Selezione RD, 1997)
Canti randagi. Canzoni di Fabrizio De  André (Ricordi, 1995)
Atlante di musica tradizionale (New Tone/CGD, 1995)
Canzoni italiane. Vita in campagna (Fabbri Editore, 1994)
Canzoni italiane. I cantastorie (Fabbri Editore, 1994)
Canzoni italiane. Canzoni all'osteria (Fabbri Editore, 1994)
Canzoni italiane. I canti della grande guerra. (Fabbri Editore, 1994)


Sonorizzazioni video, DVD e CD rom

Le Cento Primavere di Maino (di Aurelio Citelli, ACB, 2013)
A5405. Nedo Fiano (di Aurelio Citelli, Provincia di Milano, 2012)
Museo all’aperto della Grande Guerra sul Carso (Provincia di Gorizia, 2007)
Ando Gilardi. Fotografia e società (di Tonino Curagi e Anna Gorio, Provincia di Milano, 2006)
E se non ci fossero? Le cooperative viste dai cooperatori (Confcooperative Como, 2006)
Ballo d’Aprile. Memorie di un paese alla vigilia della Liberazione (di Aurelio Citelli, Provincia di Milano, 2005)
I sogni degli elfi. Viaggio nella storia del teatro dell'Elfo (di Bruno Bigoni, Provincia di Milano, 2000)
Faber (di Bruno Bigoni e Romano Giuffrida, Minnie Ferrara & Associati, 1999)
Weihnachten in Valtellina (RFT, 1997)


Spettacoli

 

  • Le Dodici Notti. Canti, musiche e storie tra Natale e Pifania
    Con un accurato lavoro di ricerca Barabàn riscopre un patrimonio di canti e musiche di straordinaria bellezza per raccontare il tempo delle Dodici Notti - da Natale all'Epifania - tempo di riti e credenze, sapienza e magia, tradizioni, di inzio e fine, degli uomini, del cosmo.
  • Voce al silenzio
    Concerto/Lettura dedicato alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre). Con canzoni di Fabrizio De André dedicate alla donna e lettura di brani tratti dalle opere di Maraini, Merini, De Gregorio, Dandini e Iacona.
  • Cantico di Natale. Canti e musiche del Natale in Europa
    Barabàn rievoca i riti e le storie del Natale europeo con una raffinata rilettura della tradizione impreziosita da una tavolozza sonora antica e, insieme, di grande modernità. In scena quattro musicisti, 30 strumenti musicali, 20 bellissimi canti e musiche della tradizione europea provenienti da Irlanda, Francia, Inghilterra, Italia, Svezia, Galizia, Provenza, Scozia.
  • Musiche del Mistero. Concerto d'Inverno
    Un affresco sonoro dedicato alle musiche del mistero e alla loro segreta, straordinaria bellezza. Polske e vals del nord Europa, canti friulani e nuvé, melodie gregoriane, musiche alpine e dal sapore yiddish, laudi antiche e arie bretoni. Una sapiente fusione di voci, melodie, lingue e tradizioni musicali, dal nord Europa al Mediterraneo… con un pizzico di Argentina.
  • Il Violino di Auschwitz. Musiche e immagini per non dimenticare
    Una intensa ed emozionante sequenza di melodie e danze della tradizione yiddish, canzoni contro la guerra (da Auschwitz di Guccini a La guerra di Piero di De André) e il razzismo, accompagnata da filmati d’epoca.
  • L’anello forte. Canti di donne, dalla tradizione popolare a De Andrè
    Un concerto di canzoni dedicate alla donna tratte dalla tradizione popolare e dal canzoniere di Fabrizio De André. Uno sguardo sul mondo femminile attraverso le voci, le storie e le memorie delle donne. Uno spettacolo per l'Otto Marzo.
  • Venti5 d’Aprile. Suoni, immagini e memorie per la Resistenza
    Uno spettacolo moderno e di straordinaria efficacia. Un vera e propria lezione di storia in musica che racconta – attraverso canzoni e melodie di rara bellezza, appassionate testimonianze e immagini di grande forza evocativa – cosa fu la Resistenza.
  • Canto di Maggio. Concerto per il Primo Maggio
    Uno spettacolo dedicato alla festa del Primo Maggio: una pregevole sequenza di canti di lavoro e d’emigrazione, canzoni contro la guerra, melodie composte dagli emigrati italiani in sud America, canti della Resistenza, musiche yiddish e di liscio “antico”.

Recensioni
"...uno splendido concerto...nelle mani di Barabàn la musica popolare italiana ha raggiunto livelli di altissima qualità." (Helsingin Sanomat, Finlandia, 1998)

"Il Festival Interceltico è terminato in grande stile con Chieftains e Barabàn." (Jornal de Noticias, Portogallo, 1993)

"I Barabàn sono stati ottimi. Eccellenti esecutori, partono da un profondissimo lavoro di ricerca...Sono stati la grande rivelazione del 4° Folk Festival Interceltico." (Pùblico, Portogallo 1993)

 “L’esibizione dei Barabàn è stata di ottimo livello: perfetta l’intesa tra i componenti, ben studiata la sequenza dei brani....Applausi scroscianti hanno accompagnato l’intero concerto...” (L’Adige, 1991)

 “... unanimemente considerato una delle più qualificate band di musica popolare italiana, i Barabàn non sono materia di stanca ripetizione ma di recupero creativo: ecco così comparire sax e tastiere accanto a bellissimi strumenti folk e virtuosistiche improvvisazioni jazzate accanto a canzoni contadine...” (il Giornale, 2006)

...uno dei migliori gruppi acustici del nostro paese...” (La Stampa, 2005)

Nome storico nel panorama della musica folk, i Barabàn sono considerati tra i più autorevoli esponenti della musica popolare italiana”. (Il Giorno, 2004)

I Barabàn sono la punta di diamante della musica popolare italiana”. (Giornale di Brescia, 2003)

...tra i più stimati testimoni del patrimonio folk e popolare.” (la Repubblica,1996)

La qualità della proposta musicale è garantita dalla professionalità dei componenti, artisti attivi a tutto campo sulla scena folk italiana” (L’eco del Chisone, 2004)

"…una delle migliori band italiane di musica popolare. In quasi vent’anni di attività sono riusciti a conquistare uno straordinario credito presso gli appassionati di musica folk…" (La Provincia, 2000)

"Il loro è un newfolk d'avanguardia, originale sintesi di tradizione, attualità e futuro…un modernissimo sound che ha aperto ai Barabàn le porte dei più importanti folk festival italiani ed europei." (Ticino 7, Svizzera, 2000)

"...grande entusiasmo ha suscitato il tour del gruppo italiano Barabàn..." Sovietskaja Rossja, Russia, 1990)

"...basta solo qualche minuto dei Barabàn per capire perché un gruppo così possa far furore nei festival folk d'Europa. Con un impatto da far invidia a tanti gruppi rock i Barabàn sono un vero e proprio reparto d'assalto della musica neotradizionale italiana..." (il manifesto, 1995)

"Che cantino i giorni della merla o la protesta contro la prima guerra mondiale la grinta che sfoderano dal vivo può fare invidia ad un gruppo rock." (il manifesto, 1995)

"Con una carriera musicale passata attraverso più di mille concerti sui palcoscenici dei Festival di mezza Europa Barabàn ha contribuito a valorizzare la grande tradizione musicale del nord Italia." (Il Giorno, 1998)

…un concerto originale, un gruppo di rilevanza internazionale” (Repubblicain Lorrain, Francia, 1995)

Il concerto dei Barabàn è stato un grande evento musicale... Eccellenti musicisti e ottimi cantanti, bravissimi nel canto a cappella, i Barabàn riescono a fondere in modo innovativo passato e presente. Applausi scroscianti hanno accompagnato l’intero concerto…” (La Gazzetta di Mantova, 1995)


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