Barabàn - Il valzer dei disertori |
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![]() Musica tradizionale dell'area lombarda. Undici tracce di canti corali, ballate, canti di protesta e danze eseguite con organetto, piffero, cornamusa, flauti, ghironda e violino. L'album
Recensioni “…un album suggestivo… la scelta del repertorio è varia e accattivante, guidata da un opportuno senso dello spettacolo… impeccabile, trascinante esecuzione. ”(La Stampa, 1987) “Il valzer dei disertori è un gran bel disco…il miglior disco italiano del 1987, un lavoro maturo ed equilibrato, con un’ottima scelta di brani, begli arrangiamenti e proprio ben suonato …tutto il gruppo da prova di grande maturità e professionalità… Aurelio Citelli si conferma al momento probabilmente il miglior cantante del revival italiano, per quanto riguarda il repertorio settentrionale. Un disco di musica italiana da possedere assolutamente.” (Folkgiornale, 1987) "...sono davvero dei talenti ...è raro trovare un gruppo con capacità vocali che si equivale nell'abilità strumentale... un disco molto speciale. Vorrei raccomandarlo come disco ideale a chiunque sia interessato a conoscere la straordinaria musica tradizionale del nord Italia” (Folk Roots, Gran Bretagna 1988) “Se il loro primo disco era eccellente questo lo è altrettanto! Ci sono voluti quattro anni dall’uscita del loro primo Cd. In questi anni il gruppo ha acquisito molta professionalità senza perdere l’originale motivazione. Raccomandato.” (Tradition Vivante, France, 1988) “Altamente raccomandato” (Taplas, Gran Bretagna, 1988) “…arrangiamenti gustosi, un tocco musicale moderno…questo Valzer dei disertori ci pare la dichiarazione d’intenti per il futuro di questo gruppo... Si pensi allo splendido impatto che hanno le voci dei cinque, spesso utilizzate in armonie suggestive, alla straordinaria abilità di Vincenzo Caglioti con l’organetto, all’invidiabile poliedricità di Paolo Ronzio…Resta da segnalare l’ottima cura con cui è stato realizzato questo disco, rara nelle produzioni italiane, per quanto riguarda mixaggio e incisione.” (Folk Bulletin, 1987) “Raramente abbiamo visto e ascoltato una registrazione così accurata” (Le Canard Folk, Belgio, 1987) |