Bella ciao!
Canzoni partigiane e musiche da festa

Bella ciao! è un avvincente spettacolo di Barabàn per la Festa della Liberazione: in scaletta le più belle canzoni partigiane e brani dedicati alla Resistenza (Bella ciao, Fischia il vento, Pietà l’è morta, Sotto a chi tucca, Oltre il ponte, Eurialo e Niso), canti contro l’indifferenza e l’apatia (Yellow Triangle, Dona Dona), canti antirazzisti (Die Moorsoldaten), danze yiddish e rom, valzer, polche e mazurche della tradizione popolare italiana per un gran finale a ballo (se lo spazio lo permette).

Barabàn


Le canzoni dello spettacolo sono la testimonianza in parole e musica di una storia: raccontano di giovani di vent’anni che salirono in montagna per riconquisdtare la Libertà, alpini caduti in Russia, ribelli guidati di notte dalle stelle, assalti a caposaldi nemici, ragazzi scalzi e laceri, eppure felici e ragazze a cui trasmettere i vcalori della guerra di Liberazione.
Ricantare queste canzoni, significa non solo ricordare ciò che è stata la Resistenza ma anche lasciare un segno, una traccia viva per l’oggi e per gli anni a venire.
Significa ribadire, ancora una volta, che l’Italia libera e democratica è nata dalla guerra di Liberazione contro il nazi-fascismo, dalla Resistenza condotta da uomini e donne nelle valli montane, nelle strade, nelle fabbriche, nelle case e nelle campagne.

Ha scritto Italo Pietra, rievocando i partigiani che combatterono in Oltrepo pavese: “Ragazzi morti, ragazzi vivi, ormai sembra un sogno, ma chi ricorda quelle sere piene di fisarmoniche, sten, ragazze, buoi squartati, polente, automobili, camicie rosse, mele cotte, scabbia, pidocchi, messaggi speciali, sangue di Giuda, sigarette tedesche, cioccolato americano, cappelli alla garibaldina, ex prigionieri inglesi, capisce perché certi ragazzi, che in montagna hanno combattuto per la libertà, oggi sono quasi prigionieri di quel sogno.” (1)

Musicisti

Vincenzo Caglioti: organetto diatonico, cori
Aurelio Citelli: voce solista, tastiere, bouzouky
Giuliano Grasso: violino, cori
Antonio Neglia: chitarre, mandoloncello, bandurria, cori
Alberto Rovelli: contrabbasso, cori

Barabàn

Recensioni

E’ stato un viaggio emozionante, che ha coinvolto le 200 e oltre persone arrivate per il concerto dei Baraban. L’esibizione della folk band si è confermata uno spettacolo di forte coinvolgimento, condotto con bravura e grande esperienza. Musiche di lotta partigiana, ballate popolari, rivisitazioni klezmer fino a “Pippo non lo sa” il famoso motivetto popolare usato spesso per canzonare il regime fascista (…) Un viaggio indietro nel tempo, un messaggio che ha coinvolto e appassionato il pubblico. (SempioneNews, 2023)

Le musiche belle resistono al tempo. Come i gruppi che hanno qualcosa da dire e i Barabàn, in questo, non sono secondi a nessuno. (La Libertà, 2022)

Resistenza, Liberazione, antifascismo, memoria, lotta per la libertà, eroismo partigiano, costituzione democratica… Parole, parole, parole. Poi, una sera, arrivano i Barabàn, sei musicisti doc col pallino delle tradizioni vocali e della cultura popolare: tanta gente – giovani, giovanissimi, vecchi partigiani, donne, intere famiglie – si stringono nella Sala Consigliare, (strapiena all’inverosimile), e accade che all’improvviso le parole riacquistino un senso, ritrovano un “peso”, tornano ad essere vita, emozione, ideale.” (Libertà, 2005).

Bella ciao!Canzoni partigiane e musiche da festa

Scheda tecnica

Il concerto dura 75 minuti e si può realizzare ovunque.
Barabàn dispone di impianto di sonorizzazione e, se necessario, di illuminazione.
Per l’allestimento del concerto occorre predisporre:

  • palco o pedana di m 6×8 circa
  • presa 220 volt di 3 Kw
  • 3 sedie senza braccioli

Promozione

Per la promozione del concerto sono disponibili: programma del concerto, scheda di Barabàn, foto dei musicisti.

Informazioni

info@baraban.it
tel. 338 7189841
ESTERO
tel. 0039 339 3271747

(1) Da I Grandi e i Grossi. 12 ritratti per la cronaca del nostro tempo, Collezione Le Scie, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1973, p. 272.

Nella foto: partigiani della 50° Brigata Garibaldi comandata da Francesco Moranino “Gemisto” che operò nel Biellese.