Manajetta a Pavia con Citelli, Giovannetti e Rovelli

Si terrà mercoledì 26 giugno, alle ore 20, presso la Biblioteca Angelo Gambini, via dei Mille 130, a Pavia, la presentazione del volume di Aurelio Citelli Lo chiamavano Manajetta. Storia di un’impioccazione a Gaggiano e appunti sulla criminalità in Lombardia fra Sette e ottocento. Oltre all’autore, interverranno Emilio Giovannetti, storico, e Alberto Rovelli, musicista. Ingresso libero.

Manajetta a Pavia con Citelli, Giovannetti e Rovelli

Gaggiano, Regno Lombardo-Veneto, 1833: una rapina a mano armata sulla strada Postale, tra Gaggianello e il Ponte della Bonirola, al tempo provincia di Pavia, porta all’arresto di Carlo Bettoli, detto Manajetta la sua condanna a morte decretata dal Giudizio statario della provincia di Pavia riunito a Gaggiano e la sua impiccagione sulla Vigevanese.

La vicenda è ricostruita attraverso fonti giornalistiche e documenti d’archivio. Uno sguardo sul tema della criminalità che ha imperversato nel Milanese e nel Pavese ma più in generale in Lombardia, tra Settecento e Ottocento.
Dalle pagine del libro di Citelli emerge un lato poco conosciuto della Lombardia di due secoli fa: campagne contrassegnate dalla violenza, banditi efferati che tengono sotto scacco viandanti e fittabili, pene durissime e inappellabili, contadini sospettati dalla polizia e messi in stato di fermo, giustizia disumana. Se non è il West delle celebri sequenze cinematografiche o il Meridione del brigantaggio, la Lombardia della Cisalpina e della Restaurazione che esce dal volume Lo chiamavano Manajetta non è certo meno torbida e selvaggia.

L’autore

Aurelio Citelli (1956), ricercatore, musicista e autore di docufilm, si dedica alla raccolta di musiche tradizionali, memorie etnografiche e storia orale. Nel 1982, con altri musicisti milanesi, ha fondato Barabàn con il quale ha tenuto concerti in tutta Europa, Russia e Nord America, e ha pubblicato 7 album e un DVD. Ha curato la regia dei video Roberto Leydi. L’altra musica (2004), Le voci dei pifferai (2004), Ballo d’Aprile (2005), Oltrepo. Le immagini ritrovate (2007), Mario Brignoli. Vuse ‘pasiunà (2008), A5405. Nedo Fiano (2012), Le Cento Primavere di Maino (2013), San Vito al fronte (2015), Gaggiano, arte storia ambiente (2016), I ragazzi della Speranza 1967-2017 (2017).

Oltre che autore di Lo chiamavano Manajetta (2022) è autore – con G. Grasso – dei volumi La tradizione violinistica nell’Oltrepo pavese (1993) e La Piva natalizia tra Milano e il Ticino (2019). Con G. Grasso, A. Rovelli e M. Savini ha pubblicato Int u segnu, Guaritori popolari e pratiche magiche nelle Quattro province (2014).
Ha raccolto la testimonianza, fra gli altri, di Luchino dal Verme (partigiano, comandante della Divisione Gramsci), Nedo Fiano (sopravvissuto ad Auschwitz), Eva Tagliani (contadina, cantatrice), Enrico Piccaluga (deportato a Dachau), Agide Sassi (sopravvissuto a Cefalonia), Giovanna Nobili (mondina, cantatrice), Gianfranco Maris (deportato a Mauthausen), Mario Brignoli (reduce dalla Russia, cantore).

Il volume è in vendita online da Foteteca Gilardi:
https://fototeca-gilardi.com/prodotto/lo-chiamavano-manajetta/