Antonio Neglia

chitarre, mandoloncello, bouzouky, cori

Nato a Cologno Monzese (MI) nel 1964, vive a Milano da sempre. Dai 9 a 15 anni studia chitarra classica e a plettro con il Maestro Vito Paradiso. Iniziando presto a lavorare, torna a studiare soltanto a fine anni Ottanta prima al C.P.M. di Franco Mussida, chitarra e canto, e poi da Alberto Pizzigoni,  chitarrista titolare dell’orchestra della Rai di Milano.

Nella fase giovanile suona prevalentemente la chitarra elettrica in alcune formazioni tra le quali la Martini Bank di Pino Martini (ex Stormy Six) attive nel panorama dei locali in voga tra Milano e Pavia (Sorpasso, Grillo Parlante, Scimmie, Magia, Capolinea, Insomnia, Spazio Musica).

Nel 1992 è chitarrista nella tournée di Aleandro Baldi e Francesca Alotta, Vincitori quell’anno del Festival di San Remo e lavora spesso in studio di registrazione soprattutto per colonne sonore di film, documentari e spot pubblicitari.

In quegli anni però inizia la lenta ma inesorabile conversione verso gli strumenti acustici e la musica popolare: Conosce i Tiempo Mancante dei fratelli Giampiero (voce e chitarra battente) e Maurizio Lotito (voce e tamburi a cornice) formazione che si dedica al repertorio di Moresche, Tarantelle e Villanelle.

La formazione, che include Roberto Martinelli al sax soprano e il bassista Marco Mangelli, si esibirà al Festival di Lorient nell’agosto del 1999. Il parco strumenti di Antonio comincia a cambiare: arriva la Bandurria, il Bouzouki Greco, Il Mandoloncello e torna la chitarra classica e acustica.

Nel 1997 entra nel Coro Hispano-Americano come corista, successivamente si occuperà del coordinamento e arrangiamenti del gruppo strumentale. Impara a suonare il Charango e il Bombo acquisendo i ritmi tipici con l’aiuto prezioso del musicista uruguayano Cesar Rivero.

Parallelamente Pino Martini lo coinvolge nel suo nuovo progetto di musica tradizionale Sarda rivisitata, I Tancaruja e per diversi anni farà spola tra Milano e la Sardegna.

La chitarra elettrica (complice anche il tramonto e sparizione dei locali storici milanesi) viene pressochè abbandonata e le ultime apparizioni risalgono ai primi anni 2000 per la storica collaborazione con il Bruco Gospel Choir di Cormano.

L’attività con Il Coro Hispano-Americano prende il sopravvento dal 2007 quando diventa Direttore stabile. 

Un altro interesse di Antonio è la danza: prima il Tango e successivamente il Bal Folk e in quest’ambito conosce Maddalena e Jacopo Soler che lo coinvolgono per suonare alla festa di fine corso.  Nasce così casualmente BrothAn Trio, formazione da ballo, un genere che Antonio conosceva ma solo da spettatore e ballerino.

Alla fine del 2021 viene contattato dai Barabàn per lo spettacolo “Il Violino di Auschwitz” e da quel momento prosegue la collaborazione entrando in modo stabile in molti spettacoli del gruppo.

DISCOGRAFIA

Barabàn

ACB CD28 – Il violino di Auschwitz (2024)