Ci sono voluti quattro anni di lavoro – complice il Covid che ha forzatamente interrotto per oltre due anni la lavorazione – per registrare e mixare il nuovo album di Barabàn Il violino di Auschwitz, attesissimo dal pubblico che segue il gruppo milanese.
Nella Tracklist del CD (il 9° dell’ensemble), insieme ai classici che costituiscono la scaletta dell’omonimo spettacolo multimediale che dal 2010 Barabàn dedica all’olocausto e al Giorno della Memoria (fra gli altri, Asma Asmaton di Kambanellis e Theodorakis, Die Moorsoldaten, e la ninna nanna Wiegala scritta dalla poetessa ceca Ilse Weber uccisa ad Auschwitz insieme al figlioletto Tommy) vi saranno nuove canzoni, in lingua italiana ma non solo, e brani strumentali tratti dalla tradizione klezmer ma anche dal repertorio popolare italiano del Nord Est.

Alle registrazioni del nuovo disco che uscirà nel gennaio 2024, hanno prese parte Maddalena Soler (alla voce solista e al violino), Antonio Neglia (alle chitarre, al bouzouky e ai cori), Alberto Rovelli (al contrabbasso e ai cori), Vincenzo Caglioti (agli organetti diatonici e ai cori), Giuliano Grasso (al violino e ai cori) e Aurelio Citelli (alla voce solista, tastiere, bouzouky, fisarmonica e percussioni digitali).
Alla lavorazione hanno preso parte in qualità di graditi ospiti i musicisti Francesco Grasso (al violino), Gianluigi e Matteo Midali del Corpo Bandistico di Rosate (ai clarinetti) e Paolo Ronzio (alla chitarra).
Le registrazioni e i missaggi sono stati curati da Aurelio Citelli.
La grafica del CD è opera di Elena Piccini e il booklet è stato curato da Giuliano Grasso e Aurelio Citelli.
L’album, che vedrà la luce nel gennaio 2024, sarà pubblicato dell’etichetta ACB, di proprietà dell’Associazione culturale Barabàn.











