Addio a Giovanna Marini, voce della musica popolare italiana

E’ scomparsa l’8 maggio 2024, a Roma, all’età di 87 anni, Giovanna Marini, voce della musica popolare italiana, voce dell’impegno, che a partire dagli anni Sessanta ha svolto un ruolo importante nel recupero e nella divulgazione della tradizione orale.

Raffinata compositrice, cantante e ricercatrice, Giovanna ha dedicato tutta la vita alla musica di tradizione attraverso gli spettacoli con il Nuovo Canzoniere Italiano, nato su impulso di Roberto Leydi e Gianni Bosio, i dischi registrati dall’etichetta I Dischi del Sole, e negli anni Settanta fondando a Roma la Scuola di Musica Popolare del Testaccio, la prima nel suo genere, ancora oggi in attività.

Addio a Giovanna Marini, voce della musica popolare italiana

Nata a Roma nel 1937 in una famiglia di musicisti, si è diplomata in chitarra al Conservatorio di Santa Cecilia e si è successivamente perfezionata con Andrés Segovia. Agli inizi degli anni Sessanta Giovanna Marini era entrata in contattto con i maggiori intellettuali e studiosi della tradizione popolare italiana tra i quali Roberto Leydi, Gianni Bosio, Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino e Diego Carpitella. Nel 1964, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, ha preso parte allo spettacolo Bella ciao che provocò scandalo e reazioni indignate di una parte del pubblico.

Ha collaborato con il poeta sardo Peppino Marotto, dal quale ha appreso l’arte della narrazione popolare improvvisata ed ha tenuto decine di concerti, fra gli altri, con Sandra Mantovani, Michele L. Straniero e Ivan Della Mea; è stata una delle colonne dell’Istituto Ernesto De Martino, di Milano (ora a Sesto Fiorentino).
Ha partecipato a molti spettacoli fra i quali Ci ragiono e canto, diretto da Dario Fo, Vi parlo dell’America, Chiesa Chiesa, ed Eroe. E’ stata definita la “Joan Baez italiana”.
Celebre e bellissimo il suo libro Italia, quanto sei lunga un diario di viaggio in cui Giovanna racconta in modo fresco, senza fronzoli, la sua esperienza musicale in giro per teatri, sale di cooperative, sedi di partito, un viaggio nella durezza dei contrasti sociali, culturali, antropologici e delle contraddizioni del Bel paese.