Barabàn – Musa di pèlle, pinfio di legno nero…

Primo album di Barabàn, Musa di pèlle, pinfio di legno nero… (titolo tratto da uno stranot raccolto a Pareto (AL) da Bruno Pianta), pubblicato nel 1984, è dedicato alla musica tradizionale dell’area lombarda: musiche rituali, ballate, danze, canti di questua, ninna nanne.
Realizzato dalla storica formazione di Barabàn, alla quale si aggiunsero Placida Dina Staro alla voce, violino e chitarra, e Silvia Zambrini all’oboe e al violoncello, fu registrato in una settimana del marzo del 1984 negli Ariston Studios (nella sala La Nave), di San Giuliano Milanese (MI), da Lino Castriotta mitico tecnico del suono che, fra gli altri, aveva registrato – negli stessi studi – i primi LP degli Stormy Six e Festa popolare del Gruppo Folk Internazionale di Moni Ovadia.

L’album fu prodotto dalla Madau Dischi (D-013) sia inversione LP che audiocassetta; venne stampato in qualche migliaio di copie e più volte ristampato.
Negli anni Novanta, l’Associazione culturale Barabàn ha acquisito il master originale e tutti i diritti musicali raccogliendo in questo modo tutte le produzioni del gruppo milanese sotto la propria etichetta (ACB). Il master analogico, ora digitalizzato, sarà utilizzato per la produzione del disco in versione CD.


Tracklist
1.  Piva (3:53)
2.  Stranot/Giga (3:46)
3.  La viandanta (2:21)
4.  Curenta/Monferrina/Bisagna (4:20)
5.  La galina grisa (3:16)
6. Fa sü ninì fà sü ninana (1:50)
7.  Sposina/Curenta (3:00)
8.  Scotis/Tarantella/Manfrina (5:00)
9.  La barbiera (3:41)
10. Polka/Polka (3:52)


Musicisti
Vincenzo Caglioti: organetti diatonici, voce
Aurelio Citelli: voce, ghironda, mandolino, chitarra
Giuliano Grasso: violino, chitarra, voce
Guido Montaldo: piffero, müsa, flauti, ocarina, voce
Placida Staro: voce, violino, chitarra

con
Silvia Zambrini: oboe, violoncello

Barabàn, Milano, febbraio 1984 (foto Renato Minotti).


Registrato nel marzo 1984 nello studio La Nave (Ariston) di San Giuliano Milanese (MI)
Fonico: Lino Castriotta

Gli studi della Ariston in via Gorki a San Giuliano Milanese, tratti da un dépliant pubblicitario dell’epoca.

Madau Dischi D-013
1984


Il vinile è ESAURITO.

Recensioni

(…) questo ottimo ellepì rappresenta l’esordio per i Barabàn, ensemble lombardo formatosi all’inizio degli anni ottanta con l’intento di esplorare, ricercare e riportare alla luce i repertori del folklore della loro area di provenienza; un approccio alla tradizione che all’epoca seguivano di fatto tutti i musicisti interessati alla cultura popolare ed alla sua nuova divulgazione. In particolare le aree oggetto del lavoro sono il milanese occidentale, il basso pavese e due aree del bresciano, quella a sud e quella compresa tra le province appunto di Brescia e di Sondrio. Ecco che quindi, come si conviene, il repertorio presentato è una sorta di piccolo compendio alla tradizione lombarda – e nord italiana -: canti narrativi, rituali, ninne nanne con una particolare attenzione verso le danze tradizionali come la Manfrina, la Curenta, lo Scotis ed ancora la Monferrina e la Giga, presentate anche con dovizia di particolari nel curatissimo libretto che accompagnava l’ellepì, che iniziava con questa dichiarazione di intenti, rispettata in pieno visto che il gruppo è fortunatamente ancora in attività: “Evitando ambigue operazioni commerciali all’insegna de folklorismo e rifuggendo da nostalgici interventi tesi a recuperare un’oleografia e utopistica civiltà contadina … il gruppo, con rigorose metodologie di ricerca e scrupoloso impegno scientifico, lavora allo scopo di documentare e diffondere la conoscenza dei modi comunicativi delle classi subalterne lombarde, con particolare attenzione alla loro cultura musicale.” Al tempo di queste registrazioni, dei Barabàn facevano parte Vincenzo Caglioti, Placida Staro, Guido Montaldo. Giuliano Grasso e Aurelio Citelli. Disco e gruppo tra i più importanti di quegli anni così significativi per la riscoperta della cultura popolare italiana. (il diapasonblob, di Alessandro Nobis)