Barabàn – Il valzer dei disertori

Undici tracce di canti corali, ballate, canti di protesta e danze dell’area lombarda eseguite con organetto, piffero, müsa, flauti, ghironda, violino, chitarra, mandolino e tastiere. Il valzer dei disertori contiene alcuni degli hit di Barabàn, eseguiti per anni nei concerti in tutta Europa, come L’Emila la va a Robi, il Saltarello di Castel San Pietro (BO), la ballata L’oi bella (Ratto al ballo), Il povero Draghino e il Valzer dei disertori, brano tratto dal repertorio del grande pifferaio Giacomo Sala “Jacmon”, di Cegni (PV).

Ha scritto Barabàn nelle note al disco: «Non si tratta di musica appartenente a un mondo lontano, ormai scomparso, che non ci riguarda più. È musica di oggi, fatta da persone che vivono e lavorano in una regione dove accanto ai grandi concerti di massa, alla tradizione della musica “colta” e al quotidiano bombardamento dei jingles pubblicitari, convivono forme di una cultura musicale “altra”, “diversa” e “autonoma”».

Pubblicato nel 1987 in versione LP (i 33 giri furono realizzati presso la Saar srl, di Pero MI) e audiocassetta, Il valzer dei disertori è stato più volte ristampato su CD.

Positivamente recensito dalla critica italiana e internazionale è, dopo Live, l’album di Barabàn più venduto in tutto il mondo.


Tracklist
1. La bella Lavorin (1:51)
2. Sestrina (2:51)
3. E l’Emilia la va a Robi (3:29)
4. Scotis/Tunina (3:37)
5. Montenero (3:34)
6. Alessandrina/Monferrina (3:07)
7. Fala balà/Saltarello (2:59)
8. L’oi bella (Ratto al ballo) (5:21)
9. Polca di Ernesto/Monfrina di Carlin (3;29)
10. Il povero Draghino (3:55)
11. Valzer dei disertori (2:55)


Musicisti
Vincenzo Caglioti: organetti diatonici, voce
Aurelio Citelli: voce, ghironda, tastiere, mandolino
Giuliano Grasso: violino, chitarra, voce
Guido Montaldo: piffero, flauti, armonica, cucchiai, voce
Paolo Ronzio: müsa, chitarra, mandolino, basso elettrico, voce

ACB/CD01
© 1987, Associazione culturale Barabàn


Recensioni
“…un album suggestivo… la scelta del repertorio è varia e accattivante, guidata da un opportuno senso dello spettacolo… impeccabile, trascinante esecuzione. ”(La Stampa, 1987)

Il valzer dei disertori è un gran bel disco…il miglior disco italiano del 1987, un lavoro maturo ed equilibrato, con un’ottima scelta di brani, begli arrangiamenti e proprio ben suonato …tutto il gruppo da prova di grande maturità e professionalità… Aurelio Citelli si conferma al momento probabilmente il miglior cantante del revival italiano, per quanto riguarda il repertorio settentrionale. Un disco di musica italiana da possedere assolutamente.” (Folkgiornale, 1987)

…sono davvero dei talenti …è raro trovare un gruppo con capacità vocali che si equivale nell’abilità strumentale… un disco molto speciale. Vorrei raccomandarlo come disco ideale a chiunque sia interessato a conoscere la straordinaria musica tradizionale del nord Italia”  (Folk Roots, Gran Bretagna, 1988)

Se il loro primo disco era eccellente questo lo è altrettanto! Ci sono voluti quattro anni dall’uscita del loro primo Cd. In questi anni il gruppo ha acquisito molta professionalità senza perdere l’originale motivazione. Raccomandato.” (Tradition Vivante, France, 1988)

Altamente raccomandato” (Taplas, Gran Bretagna, 1988)

“…arrangiamenti gustosi, un tocco musicale moderno…questo Valzer dei disertori ci pare la
dichiarazione d’intenti per il futuro di questo gruppo… Si pensi allo splendido impatto che hanno le voci dei cinque, spesso utilizzate in armonie suggestive, alla straordinaria abilità di Vincenzo Caglioti con l’organetto, all’invidiabile poliedricità di Paolo Ronzio…Resta da segnalare l’ottima cura con cui è stato realizzato questo disco, rara nelle produzioni italiane, per quanto riguarda mixaggio e incisione.
” (Folk Bulletin, 1987)

Raramente abbiamo visto e ascoltato una registrazione così accurata.” (Le Canard Folk, Belgio, 1987)

Ho ascoltato I Disertori per la prima volta sul bellissimo disco dei Barabàn Il valzer dei disertori (ACB Production, 1987). Questo mio arrangiamento per chitarra risale a qualche anno fa. I Disertori è un canto che risale alla Prima Guerra Mondiale, forse ricalcato sulla melodia della canzone napoletana Suona chitarra (E. De Curtis). In effetti gli somiglia un po’. La canzone è uno struggente lamento dei soldati in trincea. L’idea di farne una versione tutta strumentale, da ballo, non è mia. E neanche dei Barabàn. I Barabàn, storica formazione di musica folk italiana, hanno ripreso il pezzo da una registrazione del 1958 di Jacmon e Baciunein (…) (dal sito di Luca Ricatti, https://www.lucaricatti.it/)

Vendita
Vendita online Fototeca Gilardi:
https://fototeca-gilardi.com/prodotto/il-valzer-dei-disertori/
€ 15,00