Barabàn – Live

Registrato dal vivo fra il 1989 e il 1993 con brani tratti dalle tournées effettuate da Barabàn in Italia, Canada, Gran Bretagna, Unione Sovietica, Austria e Belgio, Live è in assoluto l’album di Barabàn più venduto in tutto il mondo.

Il disco
Registrate nelle piazze padane e nei teatri di Montréal, nei chiostri dei monasteri alpini e al Barbican Centre londinese, all’happening festaiolo del Folk Festival di Hallein, in Austria, e perfino nella celebre Sala delle Colonne di Mosca, ex luogo sacro della nomenklatura sovietica, le sedici tracce di Live testimoniano fedelmente uno spettacolo che ha raccolto unanimi consensi in centinaia di occasioni.

Ha scritto Barabàn nelle note di copertina: “Questo disco vuole essere una memoria di ciò che siamo stati e siamo, una memoria della nostra storia artistica, e umana, e di quello che abbiamo dato a chi ci ha ascoltato. Ma anche una memoria di quello che il pubblico, in Italia e all’estero, ha dato a noi.
Dal 1983, anno dell’esordio, Barabàn ha svolto un’attività intensa, ricca di esperienze artistiche e umane di grande valore, non senza momenti di amarezza, aspettative deluse, fatiche non ripagate. La vicenda di Barabàn – come quella di altri che hanno scelto di occuparsi di musica non consumistica – non è la storia di professionisti dell’industria dello spettacolo. E’ la storia di persone che hanno in comune l’interesse e la passione per la cultura, la musica, i temi, i suoni e gli strumenti del mondo popolare.
Nelle sedici tracce di Live, registrate in occasione di alcuni concerti tenuti da Barabàn fra il 1989 e il 1993 in Italia, Canada, Gran Bretagna, Russia, Belgio e Austria, si possono scorgere i segni del percorso musicale compiuto dal gruppo, i tratti del suo stile, del suo lavoro di ricerca, la sperimentazione di nuovi linguaggi, l’ostinata rivendicazione della musica altra come parte di un patrimonio da non disperdere”.

Tracklist
1. La Merla   (4:37)
2. Ol me buntemp/ Balletto dello Squilletti/ Sestrina   (5:35)
3. Danze di carnevale   (3:54)
4. Donna lombarda   (3:40)
5. Polche dell’Appennino   (4:07)
6. Pastorale   (5:20)
7. O Gin Gin/ Manfrina   (3:45)
8. Lena   (4:10)
9. Valzer per Sarajevo   (4:00)
10. Le pute ege/ Monfrina di Carlin   (3:35)
11. O Gorizia tu sei maledetta   (4:35)
12. Balli distaccati   (2:38)
13. Ven a cà el sò umen   (1:01)
14. Ballo dal curioso accidente/ Naquane   (3:34)
15. La Brunetta  ( 2:59)
16. Saltarello/ Kak pri luge, pri luzke/ Russiano   (8:36)


Musicisti
Vincenzo Caglioti: organetti diatonici, tastiere, voce
Aurelio Citelli: voce, tastiere, ghironda, chitarra, mandolino
Giuliano Grasso: violino, viola, voce
Guido Montaldo: flauti, piffero, tin whistle, voce
Diego Ronzio: sax alto, clarinetto, midi wind controller, percussioni, voce
Paolo Ronzio: chitarra acustica, piva, mandolino, tin whistle, voce

con
Gabriele Coltri: flauto diritto, clarinetto


ACB/CD06
© 1994 Associazione culturale Barabàn


Recensioni
“Basta solo qualche minuto dei Barabàn per capire perché un gruppo così possa far furore nei festival folk d’Europa…” (il manifesto, 1995).

“...Barabàn è e resta un grande gruppo della musica tradizionale. La sua musica è colorata, viva e vivace. Le voci sono tutte ugualmente belle e amabili.” (Trad, Francia 1996).

Quando cantano in coro, guidati dalla piacevole voce di Aurelio Citelli, diventano imbattibili. Meticolosa nella ricerca musicale, la band lombarda esibisce una notevole padronanza degli strumenti antichi.” (Audio Review, 1995).

“Un disco realmente “vivo” con registrazioni selezionate da concerti in giro per il mondo… un excursus spazio-temporale nel repertorio del gruppo, edito e inedito, valorizzato da un ottimo lavoro di postproduzione… un punto di riferimento obbligato per chi si interessa di musica tradizionale dell’Italia settentrionale.” (Worldmusic, 1995).

“…I Baraban sono uno dei gruppi del folk moderno migliori d’Italia, sono tutti brillanti musicisti e mi sorprende sempre che non siano ancora le grandi star che meritano di essere (Folk Roots, Gran Bretagna, 1995).

“…un grande affiatamento ed un’ottima capacità nell’arrangiamento dei brani e, su tutto, la grande voce di Aurelio Citelli. Il capolavoro è “Lena” dove la chitarra di Paolo Ronzio e il flauto di Guido Montaldo rendono la ballata della Lomellina all’altezza dei più begli episodi dei Moving Hearts” (Nobody’s Land, 1995).

..questo album è la testimonianza che Barabàn è uno dei migliori gruppi del revival italiano” (Come, 1997).

… Live è la consacrazione della celebrità dei Barabàn, uno dei gruppi storici della riproposta folk italiana… Caldamente consigliato.” (Folk Bulletin, 1994).


Vendita
Vendita on-line Fototeca Gilardi:
https://fototeca-gilardi.com/prodotto/baraban-live/
€ 15,00