Sold out per “Cinquant’anni di Speranza”

Successo di pubblico per i 50 anni dello spettacolo “La Speranza”

Sold out per “Cinquant’anni di Speranza, 1967 – 2017” evento organizzato a Gaggiano (MI) dall’Associazione culturale Barabàn in collaborazione con l’Associazione Daccò, l’Istituto Comprensivo statale “Da Vinci” e con il patrocinio del Comune di Gaggiano.

C’erano attori e coristi de “La Speranza”, molti con figli, parenti e amici, tornati dopo mezzo secolo nel salone della scuola Primaria in cui recitarono nel 1967; c’erano la sarta dell’opera Carla Navoni, i famigliari del regista De Filippi, quelli del fotografo Selva e del cineoperatore Macchi. 

Dopo il saluto del Sindaco Sergio Perfetti, Paolo Migliavacca ha intrattenuto il folto pubblico con un interessante intervento sull’intreccio tra scuola e cultura a Gaggiano, su figure di educatori, attivazione di scuole per piccoli e adulti, edificazione di spazi per la trasmissione del sapere.

Sono seguiti poi gli interventi di Luigia Zacchetti Rossignoli, che ha ricordato la figura del Direttore richiamando, in un’ accurata ed emozionante testimonianza, alcune delle più importanti opere teatrali allestite a scuola, e dell’insegnante Enrica Gerla che ha messo in luce le qualità intellettuali e umane di De Filippi e ha illustrato il percorso intrapreso per intitolargli l’edificio di via Matteotti.

Cinquant’anni di Speranza, 1967-2017, Gaggiano (MI), 27 ottobre 2017 (foto Antonio Varieschi).

Infine, ha preso la parola Aurelio Citelli, ideatore del progetto “Cinquant’anni di Speranza” e regista del film I ragazzi della Speranza. Citelli, che nell’opera interpretava il “II° Negro”, ha raccontato come è nata l’idea di rievocare quella esperienza artistico-didattica: l’incontro con De Filippi dopo 47 anni e la sua collaborazione al progetto, il reperimento del copione e di diari scolastici, la raccolta delle memorie di attori e coristi, la ricerca delle musiche della colonna sonora, il montaggio del film.

La Speranza” ha concluso Citelli “non è stata solo un laboratorio teatrale. E’ stata una porta aperta sul mondo che ci ha fatto conoscere ciò che accadeva oltre il Naviglio e ci ha permesso di sperimentare un’idea diversa di scuola. De Filippi ci ha condotto nelle strade insanguinate di Dallas e nell’orrore di Auschwitz, nel disagio della classe operaia e in quello dei quartieri neri di Atlanta, nel dramma di Hiroshima e nella Chiesa nuova di Papa Giovanni XXIII°. Ci ha fatto conoscere Martin Luther King, le musiche di Bach e la figura del Premio Nobel per la Pace Albert Schweitzer. Con le sue storie piene di poesia, passione e buoni valori, quell’opera ci ha insegnato a sperare in un mondo più giusto. Ci ha insegnato cose buone, anche per questo tempo.”

Poi, spente le luci, il pubblico ha seguito con commozione la proiezione del film I ragazzi della Speranza, un racconto per immagini, parole e musiche che racconta come la scuola, anche attraverso il teatro, la musica e la poesia, può sviluppare il senso di responsabilità nei giovani.

Al termine del film un lungo applauso è stato tributato al regista Aurelio Citelli e ai testimoni che hanno partecipato al film: Elio Fradegradi, Sandra Malabarba, Alberto Zacchetti, Roberto Foini, Mariangelo De Filippi, Gabriella Renoldi, Silvano Fontana, Rino Macchi, Carla Navoni, Donatella Bertaggia, Tiziana Ruscito.

Silvano Fontana ne “La Speranza”, Gaggiano (MI), 1967 (foto Angelo Selva).

Le loro appassionate testimonianze hanno permesso di costruire un evento originale e di alto valore culturale, e costituiscono un esempio positivo per mantenere viva la memoria di una comunità.


Messaggi

Bravo! Io nel 1967 non l’avevo visto, ma sei riuscito a farmi partecipare cinquant’anni dopo.
Antonio Varieschi

* * *

Ciao Elio,
grazie a te per la bellissima serata che hai confezionato! Perfino Maria si è divertita e ha incontrato volentieri le vecchie conoscenze. E’ stato proprio un bel tributo al Diretur e a noi piccoli protagonisti di quella stagione piena di speranza.
Un abbraccio e a presto,
Gabriella Renoldi

* * *
E’ stata una serata emozionante e da pedagogista penso sia un documento che andrebbe diffuso e usato. Soprattutto in un’era di ignoranza come quella odierna.
Daniele Parmeggiani

* * *
Quando ci avevi invitato a pensare e ricordare quello spettacolo non riuscivo a immaginare cosa si potesse farne. Tu hai saputo farlo diventare non solo un momento di ricordo e celebrazione ma un momento di coscienza e approfondimento come se occorresse ripensare e capire meglio quello che avevamo fatto, un completamento di quell’esperienza.
Grazie ancora,
Maria Renoldi

* * *
Grazie ancora per la bellissima serata. E’ stato un momento davvero emozionante e commovente.
Sandra Malabarba

* * *
Ciao Elio,
ti ringrazio per il lavoro eccezionale che hai fatto! E’ stata un emozione partecipare all’evento, vedere il docufilm e anche tante persone che vi hanno partecipato.
Ivana Citelli

* * *

Grazie a te che mi hai dato l’opportunità di vivere un momento diverso da quello che sto passando. Un grande complimento a te per il magistrale filmato che sei riuscito a produrre. Molto analitico e profondo nei contenuti come era stata “La Speranza”.
Ciao,
Luigia Zacchetti Rossignoli

* * *
Ciao Elio !
Complimenti ancora per la serata di venerdì! Oltre all’ottimo lavoro documentaristico e soprattutto di testimonianza, sono sempre belle queste occasioni perché permettono di ritrovare tanti gaggianesi.
Grazie,
Jacopo Ferrario

* * *
Grazie a tutti quelli che hanno collaborato per lo splendido lavoro. E’ stata una serata bellissima!
Enrica Gerla