Barabàn negli archivi tedeschi

Il Centro di documentazione e informazione “Emsland Camps”, (Germania nord occidentale), ha richiesto il CD di Barabàn Il violino di Auschwitz per la canzone Die Moorsoldaten.
Il Centro, fondato negli anni Ottanta da attivisti locali con il sostegno di ex prigionieri, possiede un archivio con una vasta raccolta sulla canzone Die Moorsoldaten composta da internati politici nel 1933 nel Campo di Börgermoor, il primo lager istituito dal regime nazista per rinchiudervi gli oppositori politici.
In 40 anni, il Centro ha raccolto centinaia di dischi, cd, file mp3, cassette, libri di canzoni, ricordi di ex prigionieri del Campo con interpretazioni tedesche e internazionali di Die Moorsoldaten registrate dagli anni ’30 fino ad oggi. Ora conservano anche la versione di Barabàn.

La storia di Moorsoldaten è singolare: nel 1933 a Börgermoor era ancora permessa qualche attività di intrattenimento e così i deportati istituirono una specie di circo-cabaret, chiamato ironicamente Zirkus Konzentrazani.
In occasione di una festività le SA proposero al Circo Konzentrazanidi esibirsi sia davanti ai detenuti sia ai guardiani; fu così deciso di scrivere una canzone da eseguire durante lo spettacolo; il testo fu scritto dal minatore Johann Esser e rivisto dall’attore e regista Wolfgang Langhoff; la musica fu composta da Rudi Goguel, musicista dilettante.


Die Moorsoldaten descrive la vita dei prigionieri: l’isolamento e il lavoro di bonifica delle paludi; le grida, i colpi, le violenze, la certezza di essere uccisi se avessero tentato la fuga e, infine, la speranza che, un giorno, tutto questo sarebbe finito. La canzone, fortemente anti-nazista, fu cantata al termine dello spettacolo che si tenne domenica 27 agosto 1933. Inizialmente le SS e le SA non compresero il significato del canto; se ne resero conto qualche giorno dopo e la canzone fu immediatamente proibita. Ne erano però state fatte alcune copie che uscirono rocambolescamente dal campo.

Maria Montuoro

Durante la Seconda guerra mondiale la canzone fu tradotta in molte lingue e si diffuse in tutti i campi. La versione italiana venne tradotta nel campo di Ravensbruk da alcune detenute fra le quali Maria Montuoro (1909-2000), palermitana, figlia di un avvocato e attivissima nella Resistenza, arrestata dai fascisti a Belgioioso (PV). Un bella figura che ci piace ricordare.
E’ anche grazie a lei che Die Moorsoldaten è diventata un po’ italiana finendo nel repertorio di Barabàn.

Il CD Il violino di Auschwitz è venduto online da Fototeca Gilardi:
https://fototeca-gilardi.com/pro…/il-violino-di-auschwitz/

Informazioni sul Centro di documentazione e informazione “Emsland Camps”:
https://diz-emslandlager.de/