Filippo Muzzi: una prestigiosa tesi di Laurea

Transonora. Transizioni sonore della tradizione
di Filippo Muzzi
Corso di Laurea Magistrale in Design degli Interni
Politecnico di Milano
A.A. 2018-2019

Abstract
La cultura alla quale apparteniamo definisce la nostra identità. Ma la cultura non è un qualcosa di statico e assoluto, quanto invece un processo continuo di ridefinizione, trasformazione e arricchimento, che nasce proprio dall’incontro e dal dialogo con l’altro. La nostra identità andrebbe quindi vista più come una pluridentità: tutti noi siamo, secondo il poeta Mohammed Bennis, delle voci polifoniche e non degli echi unidirezionali, o, come sostiene l’antropologo Marco Aime, dei portatori di mazzi di identità. Di questi mazzi, risulta di peculiare interesse l’identità che ci lega alla storia della terra da cui proveniamo – la cultura popolare –, fatta di credenze, usanze, riti e canti: si tratta di un patrimonio in via di estinzione, troppo lento e incompatibile rispetto alla velocità travolgente e omogeneizzante della cultura del progresso, ma che ha una singolarità e un’autonomia storica così forte rispetto alla cultura ufficiale e scritta, che potrebbe essere capace di darci inedite letture del nostro contemporaneo. La quantità di valori unici che possiamo riprendere da tante espressioni folkloriche, infatti, può oggi stimolare nuove pratiche di recupero e reinterpretazione – che chiameremo morfizzazioni –, capaci di dare vita a nuove e feconde espressioni culturali, allo stesso tempo elevando a memoria viva ciò che stava per essere dimenticato. Di questo patrimonio, la musica, in particolare, risulta un elemento capace di rivelare quei sentimenti veri e caratteristici che hanno definito un popolo, nel cantare le sue paure, le sue gioie, il suo attaccamento alla terra. Questa tesi si pone così l’obiettivo di mostrare e adottare i meccanismi di reinterpretazione contemporanea della cultura popolare, per dare nuova linfa e nuove forme alle espressioni sonore della tradizione. In particolare, attraverso il progetto di tre installazioni sonore, allestite in una piazza storica di Milano e concepite come fossero cantastorie contemporanei, supportati dalla tecnologia, si vuole dare vita a un racconto vivo della musica popolare lombarda e allo stesso tempo evocare i tre momenti compresenti della tradizione: quello della trasmissione, quello della ricomposizione e quello della trasformazione. Transonora, dunque, si presenta come la dimostrazione dell’unicità della tradizione musicale nel suo essere una transizione: ovvero, come suggerisce la definizione ambivalente del termine, una coesistenza sincretica tra la conservazione, che avviene nel passaggio, e, contemporaneamente, il bisogno di ridefinizione, che si attua nella trasformazione.